Oggi la chiamiamo Halloween. Anche perché, ammettiamolo, fa molto
what’s-america. Ci fa sorridere e ci rassicura. Ma un tempo era la
notte di Ognissanti. E dei Morti che – larve smarrite – tornavano a
farci visita portando inquietudine nel…le “solide” certezze del nostro
al-di-qua. Un tempo di veglie e di racconti intorno al fuoco. Un tempo
di spaventi e incubi. Di superstizioni contadine, vecchie e rugose come
il medioevo. Il bianco era il colore dell’invisibile, dell’aldilà che
ritornava. Il bianco di lenzuoli bucati da fantasmi. Di cani e cavalli
apparsi ai margini del bosco. Quando Bulicame e Grotte del Cataletto
erano tenute per bocche d’Inferno. Faceva paura passarci di sera, specie
d’inverno. Perché potevano, d’un tratto, risputar fuori frotte di
diavoli a volteggiare minacciosi sui tetti della città, nel buio di una
notte viterbicola così nera ma così nera che più nera non si poteva! Nei
pressi di Paradosso si aggirava invece un fantasma burlone e
ingannatore, con tanto di clangore di catene (o erano scarpe
bullettate?), il cui semplice nome, Trucche-trucche, spaventava i bimbi
come uno spiritello dispettoso e impertinente, come un trickster pagano.
E c’era una volta un lupo mannaro il quale, per placare le smanie
dell’orribile malanno, era solito tuffarsi nella vasca di Fontana
Grande: da dove ululava tutto il suo strazio alla luna piena. C’era
infine un mago, un guaritore popolare, che liberava la gente dal
malocchio in un palazzo all’imbocco di via San Pellegrino:
meticolosissimo nei riti, assai professionale, non riscuoteva soldi.
Accettava invece (e volentieri) pagamenti in natura: un po’ come il don
Antonio di monicelliana memoria (indimenticabile, Vittorio De Sica, ne
Il medico e lo stregone). Può bastare così, che ne dite? Per il resto vi
aspettiamo in tanti, giovedì sera, a ponte di Paradosso, alle 21.00:
non mancheranno le sorprese. Il fantasma della mamma di Pirandello, per
esempio, eternamente a spasso fra le fronde dei castagni dei Cimini; o
l’anima purgante di quel papa ghiottone, Martino IV, la cui dipartita da
questo mondo veniva salutata dalle anguille di Bolsena con una ola di
sollievo; o Nicco Piccio cui il bastone del comando era stato affidato
da Belzebù in persona! La Pro Loco di Viterbo, insistendo nel suo
itinerario di valorizzazione della città attraverso la conoscenza di
ogni sua peculiarità, alla scoperta delle sue tradizioni e
superstizioni, vi invita con il ghost rider Antonello Ricci a divertirci
insieme nella notte di Halloween in compagnia delle creature orribili e
spassose di un aldilà tutto “viterbicolo”. Con la
partecipazione-apparizione dello “scheletro vivente” Pietro Benedetti.
Appuntamento quindi giovedì 31 ottobre 2013 alle 21.00 sul ponte di
Paradosso con rinfresco finale in un luogo magico del centro storico.
Quota di partecipazione 5 euro. Bambini esenti dalla quota.
Info e prenotazioni entro mercoledì 30 ottobre: 393 3232478 – info@prolocoviterbo.it.
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