Quanto finora sappiamo tanto della modalità quanto della data di
composizione del Decamerone di Giovanni Boccaccio potrebbe essere messo
oggi in discussione da un recente ritrovamento archivistico effettuato
da Bruno Figliuolo, docente di storia medievale dell’Università di
Udine. Di questo documento e delle ragioni della sua importanza ne
discuterà lo stesso Figliuolo nel corso di una conferenza in programma
giovedì 27 marzo 2014 alle 17 nell’aula 4 di palazzo Garzolini, in via Gemona
92 a Udine.
L’appuntamento, organizzato dalla Scuola Superiore dell’Università
di Udine con il sostegno della Fondazione Crup, è aperto a tutti gli
interessati.
Già presentato nel corso di un convegno internazionale svoltosi lo scorso ottobre a Napoli, i cui atti saranno pubblicati in corso d’anno, «il ritrovamento archivistico – anticipa Bruno Figliuolo – consente di esaminare il fatto di cronaca che probabilmente ispirò Boccaccio per la novella di Andreuccio da Perugia (Decameron, II, 5). Le implicazioni di tale scoperta sono notevoli, non solo perché ci consente di guardare più da vicino nell’officina dello scrittore, valutandone meglio il modus operandi, ma anche perché comporta una datazione diversa dell’opera rispetto a quanto sin qui ritenuto».
Già presentato nel corso di un convegno internazionale svoltosi lo scorso ottobre a Napoli, i cui atti saranno pubblicati in corso d’anno, «il ritrovamento archivistico – anticipa Bruno Figliuolo – consente di esaminare il fatto di cronaca che probabilmente ispirò Boccaccio per la novella di Andreuccio da Perugia (Decameron, II, 5). Le implicazioni di tale scoperta sono notevoli, non solo perché ci consente di guardare più da vicino nell’officina dello scrittore, valutandone meglio il modus operandi, ma anche perché comporta una datazione diversa dell’opera rispetto a quanto sin qui ritenuto».
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