In occasione della mostra Lo Scrigno del Cardinale dedicata alla figura
del prelato vercellese Guala Bicchieri, Simonetta Castronovo,
conservatore di Palazzo Madama e curatrice della mostra, e Angelo Agostino, docente del Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino,
incontrano il pubblico lunedì 16 gennaio 2017 alle ore 17.30 per illustrare il
successo degli smalti di Limoges e i segreti che si celano dietro la
loro produzione.
Nella seconda metà del XII secolo Limoges si trasforma da piccolo centro
in grande capitale artistica europea, grazie al fiorire di numerose
botteghe orafe specializzate nella realizzazione di raffinati oggetti
sacri e profani decorati con smalto champlevé.
Una produzione
importantissima, che avrà una grande diffusione in tutto il mondo
occidentale, dall’Islanda dalla Sicilia, dalla Russia al Portogallo. La
fortuna di Limoges si deve a una corte prestigiosa come quella
plantageneta, alla posizione strategica lungo il cammino verso Santiago
di Compostela e alla presenza di numerose abbazie e fondazioni religiose
che favorirono lo sviluppo degli atelier di smaltisti della città.
L’incontro sarà l’occasione anche per illustrare le ricette e i procedimenti tecnici in uso nel Duecento per la produzione dello smalto, per arrivare infine all’Ottocento e alle imitazioni moderne di smalti medievali, che sofisticate analisi chimiche sono in grado oggi di riconoscere e interpretare.
L’incontro sarà l’occasione anche per illustrare le ricette e i procedimenti tecnici in uso nel Duecento per la produzione dello smalto, per arrivare infine all’Ottocento e alle imitazioni moderne di smalti medievali, che sofisticate analisi chimiche sono in grado oggi di riconoscere e interpretare.
Simonetta Castronovo si è laureata in Storia dell’arte medievale
all’Università di Torino, dove ha conseguito nel 1996 il dottorato di
ricerca in Storia e Critica d’arte. In questi anni ha approfondito varie
tematiche legate all’arte gotica tra Piemonte e Savoia nei secoli XIII e
XIV, con contributi sugli smalti e l’oreficeria, la miniatura e la
pittura murale del territorio (La Biblioteca dei conti di Savoia e la
pittura in area savoiarda, 2002), accanto allo studio delle arti
suntuarie nel Medioevo attraverso le fonti documentarie. Dall’ottobre
2000 è conservatore delle collezioni di arte decorativa di Palazzo
Madama - Museo Civico d’Arte Antica di Torino, dove segue in modo
particolare le raccolte di smalti e avori (Collezioni del Museo Civico
d’Arte Antica. Smalti di Limoges del XIII secolo, 2014; e curatela di
Collezioni del Museo Civico d’Arte Antica. Avori medievali, 2016) e le
mostre di arte medievale (Il collezionista di meraviglie. L’Ermitage di
Basilewsky, 2013).
Angelo Agostino, laureato in chimica, insegna nel Corso di Laurea Magistrale in Scienza dei materiali per i beni culturali del Dipartimento di Chimica organica e inorganica dell'Università degli Studi di Torino. Ha condotto, insieme a Maurizio Aceto, Gaia Fenoglio e Lorenza Operti, una serie di capillari indagini chimiche sui materiali - vetri e metalli - impiegati nelle opere di Limoges e oggi conservati in diversi musei tra cui Palazzo Madama, il Musée du Louvre, il Museo Leoni di Vercelli. I risultati sono stati pubblicati nel volume Smalti di Limoges del XIII secolo. Collezioni del Museo Civico d’Arte Antica di Torino (2013) e presentati in diversi convegni. Ha lavorato al progetto Memip (Medieval enamels, metalwork and ivories in Piedmont), finanziato dalla Regione Piemonte e avviato nel 2010, per lo studio integrato delle opere di oreficeria, smalto e avorio presenti nelle principali istituzioni museali piemontesi, dal punto di vista storico-artistico e scientifico.
Angelo Agostino, laureato in chimica, insegna nel Corso di Laurea Magistrale in Scienza dei materiali per i beni culturali del Dipartimento di Chimica organica e inorganica dell'Università degli Studi di Torino. Ha condotto, insieme a Maurizio Aceto, Gaia Fenoglio e Lorenza Operti, una serie di capillari indagini chimiche sui materiali - vetri e metalli - impiegati nelle opere di Limoges e oggi conservati in diversi musei tra cui Palazzo Madama, il Musée du Louvre, il Museo Leoni di Vercelli. I risultati sono stati pubblicati nel volume Smalti di Limoges del XIII secolo. Collezioni del Museo Civico d’Arte Antica di Torino (2013) e presentati in diversi convegni. Ha lavorato al progetto Memip (Medieval enamels, metalwork and ivories in Piedmont), finanziato dalla Regione Piemonte e avviato nel 2010, per lo studio integrato delle opere di oreficeria, smalto e avorio presenti nelle principali istituzioni museali piemontesi, dal punto di vista storico-artistico e scientifico.
Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica.
Ingresso libero all’incontro fino a esaurimento posti disponibili.
Ingresso libero all’incontro fino a esaurimento posti disponibili.
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