Il Monastero di Torba |
Son passati 1500 anni da quando i romani del tardo impero – era il V
secolo – costruirono sulle alture in riva all’Olona un avamposto
militare lungo le mura del “castrum” di Castelseprio, punto strategico
per fronteggiare le invasioni barbariche da nord. Il complesso
monumentale di Torba, divenuto tre secoli più tardi, in piena era
longobarda, un monastero di suore benedettine, oggi bene proprietà del
Fondo ambiente italiano e patrimonio dell’Unesco, resta uno dei luoghi
d’arte e cultura più suggestivi del Varesotto, sito oggetto di studi e
di scavi archeologici chiamati a definire aspetti ancora ignoti della
sua storia, ricca anche di misteri (in uno degli affreschi rinvenuti al
secondo piano della torre mancano i volti di tre monache su otto:
secondo una leggenda sarebbero quelli di tre religiose fuggite dal
monastero che si aggirano ora come spiriti cercando di rientrare nel
dipinto per trovare la pace eterna). C’è dunque grande interesse in
questi giorni per l’iniziativa del Fai “Aperto per restauri”, che
consente al pubblico di assistere da vicino al lavoro degli archeologi
dell’Università di Padova. Dopo le visite di questa settimana, si potrà
tornare nel monastero a osservare in diretta gli scavi il 5, 6, 7, 12 e
13 settembre 2018 alle ore 15,00. Con la guida degli esperti dell’Università degli Studi di Padova, impegnati sul campo nell'attività di scavo, sarà ripercorsa la
storia millenaria di Torba anche attraverso i recenti ritrovamenti che
hanno portato alla luce tra l’altro un ambiente funerario a nord della
chiesa di Santa Maria e un grande edificio alto medievale all’esterno
delle mura. Con la campagna in corso continua la ricerca dentro la
torre, di cui dev’essere precisata la datazione, e viene aperto un nuovo
settore davanti alla facciata dove fu trovata, a quattro metri di
profondità, strato di età longobarda, la sepoltura di un cavallo (in
alcuni cimiteri questi animali venivano sacrificati durante i funerali
di importanti personaggi). Le speciali visite “Aperto per restauri” al
monastero di Torba, che si conferma anche quest’estate meta turistica di
primissimo piano, distesa nel verde dell’antico contado del Seprio,
alla periferia di Gornate Olona, sono state promosse dal Fai con
l’Università degli Studi di Padova e il contributo di Regione Lombardia.
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Per informazioni: faitorba@fondoambiente.it – 0331 820301
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