Sabato 16 febbraio 2019 alle ore 17,00 appuntamento nell'Aula Magna della Biblioteca Malatestiana di Cesena quando i docenti Roberto Lambertini e Giulio Lucchetta delineeranno un ritratto a tutto tondo sulla figura del monaco fra Michele da Cesena (1270 ca. - 1342), rispettivamente con gli interventi “Ribellarsi a una Papa nel Trecento: le ragioni di fra Michele da Cesena” e “L’Aristotele eretico: sulla potenzialità eversiva della Politica”.
Quando Michele da Cesena, con un manipolo di
frati a lui fedeli, fuggì da Avignone il 26 maggio 1328, era certamente
consapevole di compiere un gesto grave e drammatico. In quanto ministro generale
francescano, era a capo dei Frati Minori, uno degli Ordini più vicini
al papato, promosso e difeso dai pontefici fino a quel momento. Eppure
si ribellava a papa Giovanni XXII, accusandolo di eresia:
una scelta senza ritorno. Perché spingersi a tanto? Molti sanno che era
in ballo la povertà. Ma cosa esattamente voleva difendere Michele,
rischiando anche di persona?
Roberto Lambertini è docente di Storia medievale all’Università di Macerata. Storico degli ordini mendicanti e del pensiero politico medievale, su questi temi ha pubblicato Apologia e crescita dell' identità francescana (1990) e La povertà pensata. Evoluzione storica della definizione dell' identità minoritica da Bonaventura ad Ockham (2000) e ha curato Fonti normative francescane (2016) e Francescani e politica nelle autonomie cittadine dell’Italia basso-medioevale (2017).
Lo sguardo neutro di Aristotele, che non adottava la prospettiva antropocentrica né condivideva l’ideologia suprematista ellenica, si è riversato nel Defensor Pacis di Marsilio da Padova che, parlando di una valoristica umana, non adotta gerarchie né si appoggia su priorità metafisiche, ma rivendica esigenze funzionali di giustizia rifacendosi esplicitamente alla politeia aristotelica; argomenti questi che avranno il loro peso nella polemica di fra Michele da Cesena contro il Papa Giovanni XXII.
Giulio Lucchetta insegna Storia della filosofia antica all’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Studioso di Aristotele e di Omero, si è occupato di struttura del mythos e dello sviluppo del logos, di retorica e della scienza antica. Ha pubblicato Shoah e schiavitù. Storie di antica disuguaglianza e di rinnovati colonialismi (2011) e, insieme a Maurizio De Innocentiis, La salvezza della città. Ethos e logos in democrazia (2012).
Roberto Lambertini è docente di Storia medievale all’Università di Macerata. Storico degli ordini mendicanti e del pensiero politico medievale, su questi temi ha pubblicato Apologia e crescita dell' identità francescana (1990) e La povertà pensata. Evoluzione storica della definizione dell' identità minoritica da Bonaventura ad Ockham (2000) e ha curato Fonti normative francescane (2016) e Francescani e politica nelle autonomie cittadine dell’Italia basso-medioevale (2017).
Lo sguardo neutro di Aristotele, che non adottava la prospettiva antropocentrica né condivideva l’ideologia suprematista ellenica, si è riversato nel Defensor Pacis di Marsilio da Padova che, parlando di una valoristica umana, non adotta gerarchie né si appoggia su priorità metafisiche, ma rivendica esigenze funzionali di giustizia rifacendosi esplicitamente alla politeia aristotelica; argomenti questi che avranno il loro peso nella polemica di fra Michele da Cesena contro il Papa Giovanni XXII.
Giulio Lucchetta insegna Storia della filosofia antica all’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Studioso di Aristotele e di Omero, si è occupato di struttura del mythos e dello sviluppo del logos, di retorica e della scienza antica. Ha pubblicato Shoah e schiavitù. Storie di antica disuguaglianza e di rinnovati colonialismi (2011) e, insieme a Maurizio De Innocentiis, La salvezza della città. Ethos e logos in democrazia (2012).
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