mercoledì 2 aprile 2014

Lux Vivens: il pensiero di Ildegarda Bingen nel suo e nel nostro tempo

Venerdì 4 aprile 2014 il Centro culturale "Maritain" organizza un incontro dibattito sul tema "Lux Vivens: il pensiero di Ildegarda Bingen nel suo e nel nostro tempo". L'iniziativa si terrà presso il seminario vescovile in via Puccini 36 a Pistoia. Introdurrà Michela Pereira, della Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino, già Professore Ordinario di Storia della filosofia medievale presso l’Università di Siena. Proclamata Dottore della Chiesa nel 2012, Ildegarda di Bingen aveva ricevuto dal papa Eugenio III, nel 1147, il permesso di divulgare le visioni che fin da bambina le si erano presentate – una forma di conoscenza delle cose umane e divine, che l’aveva resa ‘diversa’ fin dall’infanzia, accompagnandosi anche a malattie fisiche frequentissime. La vita monastica, cui era stata destinata dalla famiglia all’età di otto anni, le permise di accedere alla cultura, in primo luogo biblica ma anche medica e musicale, e le offrì un contesto in cui valorizzare la sua sofferta capacità di contatto con la trascendenza: riconoscendosi ‘piuma portata dal vento dello Spirito’, canale di comunicazione fra Dio e l’umanità del suo tempo, seppe leggere il senso segreto della creazione come contesto in cui la procreazione e il lavoro umano collaborano allo svolgimento delle opere divine. A partire dalle visioni, elaborò una complessa concezione del destino dell’umanità verso la salvezza, cui dette forma nelle tre opere ‘profetiche’ (Liber Scivias, Liber Vitae Meritorum, Liber Divinorum Operum), in una vasta enciclopedia scientifico-medica, e in numerose liriche da lei stessa musicate (Symphonia Harmoniae Caelestium Revelationum). La sua descrizione delle visioni trovò anche espressione in due cicli di miniature – il primo dei quali prodotto sotto la sua personale supervisione – che si collocano ai livelli più alti dell’arte medievale. I suoi contemporanei la chiamarono ‘Sibilla del Reno’, sottolineandone spontaneamente il legame con l’antica tradizione di sapienza femminile, e ancora oggi la ricchezza del suo pensiero, la bellezza della sua musica, la sua conoscenza profonda del mondo naturale e dei rimedi erboristici ne fanno una figura ammirata in tanti contesti diversi e il suo pensiero aperto all’immaginale manifesta ancora oggi con forza la sua fecondità ispiratrice.

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