A Frassineto Po (AL), domenica 31 agosto 2014, alle ore 10.00 presso il Comune – Sala Consiliare - si terrà il Convegno: "Guglielmo VII Gran Marchese di Monferrato".
Il convegno è organizzato dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” in collaborazione con il Comune di Frassineto Po e vedrà la partecipazione di Roberto Maestri, Walter Haberstumpf, Pierluigi Piano, Cinzia Montagna.
Il marchese di Monferrato Guglielmo VII (1240-1292) rivestì un ruolo di primo piano tra i più illustri principi del Duecento tanto da meritarsi l’immortalità grazie ai versi che gli dedicò Dante Alighieri nel VII canto del Purgatorio. Malgrado ciò la fama del “Gran Marchese” resta confinata all’episodio più inglorioso della sua vita: la cattura, con l’inganno, da parte degli Alessandrini e la prigionia – proprio tra le mura di Palatium Vetus - “in una gabbia” che pose fine alla sua esistenza. Davvero poca cosa se confrontata a un arco temporale di una trentina di anni in cui Guglielmo recitò un ruolo da protagonista nell’Italia nord occidentale, divenendo signore o capitano d’importanti Comuni quali Alba, Alessandria, Asti, Brescia, Casale, Como, Cremona, Genova, Ivrea, Lodi, Mantova, Milano, Novara, Pavia, Torino, Vercelli, Verona; svolgendo un’incessante attività politica anche in ambito francese e spagnolo e ponendo le basi, attraverso il matrimonio della figlia, per la venuta in Monferrato dei Paleologo, imperatori di Bisanzio.
Guglielmo VII non fu solo il Signore di una piccola realtà territoriale, ma un uomo con un grande progetto: quello di diventare il punto politico di riferimento in un’area sovra regionale; il progetto riuscì solo in parte, le ristrettezze economiche in cui si dibatteva il Monferrato nel Duecento non potevano consentirgli di rendere concreto il suo sogno, ma di sognare sì.
Ingresso libero. Seguirà rinfresco.
Il convegno è organizzato dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” in collaborazione con il Comune di Frassineto Po e vedrà la partecipazione di Roberto Maestri, Walter Haberstumpf, Pierluigi Piano, Cinzia Montagna.
Il marchese di Monferrato Guglielmo VII (1240-1292) rivestì un ruolo di primo piano tra i più illustri principi del Duecento tanto da meritarsi l’immortalità grazie ai versi che gli dedicò Dante Alighieri nel VII canto del Purgatorio. Malgrado ciò la fama del “Gran Marchese” resta confinata all’episodio più inglorioso della sua vita: la cattura, con l’inganno, da parte degli Alessandrini e la prigionia – proprio tra le mura di Palatium Vetus - “in una gabbia” che pose fine alla sua esistenza. Davvero poca cosa se confrontata a un arco temporale di una trentina di anni in cui Guglielmo recitò un ruolo da protagonista nell’Italia nord occidentale, divenendo signore o capitano d’importanti Comuni quali Alba, Alessandria, Asti, Brescia, Casale, Como, Cremona, Genova, Ivrea, Lodi, Mantova, Milano, Novara, Pavia, Torino, Vercelli, Verona; svolgendo un’incessante attività politica anche in ambito francese e spagnolo e ponendo le basi, attraverso il matrimonio della figlia, per la venuta in Monferrato dei Paleologo, imperatori di Bisanzio.
Guglielmo VII non fu solo il Signore di una piccola realtà territoriale, ma un uomo con un grande progetto: quello di diventare il punto politico di riferimento in un’area sovra regionale; il progetto riuscì solo in parte, le ristrettezze economiche in cui si dibatteva il Monferrato nel Duecento non potevano consentirgli di rendere concreto il suo sogno, ma di sognare sì.
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