La poesia, la magia, l’immaginazione, intrecciate alla storia
millenaria di San Casciano, sono pronte a diventare parola, a farsi
movimento, a diffondere suoni e colori. La manifestazione più attesa
dell’anno, il Carnevale Medievale, promosso dal Comune e dalle Contrade
sancascianesi, si prepara ad incantare il paese e a farlo ‘perdere’ nel
mare magnum della creatività, quello spazio infinito in cui i
sancascianesi, riuniti nelle cinque contrade Gallo, Cavallo, Giglio,
Leone e Torre, ancora una volta dimostreranno di essere abilissimi
marinai.
Difficile resistere al canto della sirena, intonato per la
decima edizione dalla spettacolare manifestazione che, sabato 30 e domenica 31
marzo 2019, a partire dalle ore 15, riempirà ogni angolo del centro storico
di San Casciano, trascinando tutti nel proprio vortice temporale, un
viaggio visivo e interiore, a ritroso nei secoli, a caccia di emozioni
da scoprire e condividere.
Anno Domini 1357, le mura di San Casciano tornano a vivere. E’ tempo
di allontanare le accezioni più torbide e buie attribuite all’epoca
dall’immaginario collettivo e proclamare uniti “Ad Novam Vitam”.
Quest’anno il Carnevale Medievale raddoppia lo spettacolo che si ispira
alla ricostruzione delle mura medievali, alla vita che torna nel primo
nucleo di comunità sancascianese all’interno del castello, dopo
l’assedio di Castruccio Castracani, il condottiero ghibellino al quale
Machiavelli nel 1520 dedicò un’opera biografica.
“Quest’anno esalteremo il tratto distintivo che ha connotato il
Carnevale nel corso dei dieci anni – dichiara l’assessore alle feste e
alle tradizioni popolari Roberto Ciappi – un capolavoro collettivo,
cresciuto di anno in anno nelle funzioni sociali e aggregative del fare
comunità, la manifestazione ha permesso a generazioni diverse di unirsi,
confrontarsi e lavorare per un obiettivo comune, rendere vitale e
attrattivo il proprio paese con un evento che coinvolgesse direttamente i
cittadini”. “E’ l’esperienza artistica e artigianale la vera anima del
nostro Carnevale – aggiunge Marco Niccolini, presidente delle Contrade
sancascianesi – che ha avuto il merito di rafforzare concretamente
l’identità di San Casciano, in ogni storia rappresentata, e sono state
decine negli anni, allestite con grande impegno e creatività dalle
contrade, sono emersi attraverso il rovesciamento della realtà desideri,
sogni, visioni del presente, la comunità si è raccontata sui carri, ha
espresso se stessa nella spettacolarizzazione della cultura popolare
legata alle radici del Medioevo”.
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