Sabato 16 marzo 2019 alle ore 16,00 l’Associazione Italia Medievale e Archeobooks sono lieti di invitarvi nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7) per la presentazione del saggio “Gregorio VII” di Glauco Maria Cantarella (Salerno Editrice, 2018). Interviene l’autore. Ingresso libero.
Gregorio VII è tra le figure di spicco del Medioevo. Fu Papa dal 1073 al 1085: un decennio noto come età gregoriana, età di guerre, scomuniche e riforme. Il suo pontificato mutò profondamente i rapporti tra Papato e Impero, attraverso il Dictatus papae Gregorio rivendicò la superiorità del potere spirituale su quello temporale.
Fu un riformatore, forse un eversivo, sicuramente in lui e attraverso di lui presero corpo processi che avrebbero condotto la cristianità o l’Europa alle origini della modernità. Fu in lotta con il Sacro Romano Impero per le investiture, con i vescovi per debellare la piaga della simonia dalla Chiesa, con il proprio tempo per affermare l’egemonia di un potere che volle al di sopra di ogni forza terrena, sottoposto soltanto al dominio celeste dell’altissimo di cui si sentì il vicario, fino a pagarne il prezzo.
Sulla sua tomba, presso la Cattedrale di Salerno, è scritto: “ho amato la giustizia e ho odiato l’iniquità: perciò muoio in esilio“. Glauco Maria Cantarella è storico del medioevo, ha insegnato Storia medievale, Storia dell’Europa medievale e Istituzioni politiche medievali all’Università di Bologna. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo, Manuale della fine del mondo. Il travaglio dell’Europa medievale (2015), Imprevisti e altre catastrofi (2017).
Gregorio VII è tra le figure di spicco del Medioevo. Fu Papa dal 1073 al 1085: un decennio noto come età gregoriana, età di guerre, scomuniche e riforme. Il suo pontificato mutò profondamente i rapporti tra Papato e Impero, attraverso il Dictatus papae Gregorio rivendicò la superiorità del potere spirituale su quello temporale.
Fu un riformatore, forse un eversivo, sicuramente in lui e attraverso di lui presero corpo processi che avrebbero condotto la cristianità o l’Europa alle origini della modernità. Fu in lotta con il Sacro Romano Impero per le investiture, con i vescovi per debellare la piaga della simonia dalla Chiesa, con il proprio tempo per affermare l’egemonia di un potere che volle al di sopra di ogni forza terrena, sottoposto soltanto al dominio celeste dell’altissimo di cui si sentì il vicario, fino a pagarne il prezzo.
Sulla sua tomba, presso la Cattedrale di Salerno, è scritto: “ho amato la giustizia e ho odiato l’iniquità: perciò muoio in esilio“. Glauco Maria Cantarella è storico del medioevo, ha insegnato Storia medievale, Storia dell’Europa medievale e Istituzioni politiche medievali all’Università di Bologna. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo, Manuale della fine del mondo. Il travaglio dell’Europa medievale (2015), Imprevisti e altre catastrofi (2017).
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