Lunedì 20 gennaio 2020 alle ore 17.30 a Brindisi a Palazzo Granafei-Nervegna nel Salone dell’Università si tiene la presentazione del volume di Vincenza Musardo Talò "La santa casa di Nazareth da Taranto-Brindisi a Loreto" (Bitprint 2019).
La ricerca rimette in discussione alcuni aspetti della storia della
traslazione della santa casa di Loreto, puntando su inedite piste, nuovi
assunti e alcune figure di protagonisti, che si muovono lungo un breve
segmento temporale, interposto fra l’11 ottobre e il 10 dicembre del
1294. In primis, sono chiamati in causa il principe di Taranto, Filippo I
d’Angiò e Thamar d’Epiro sua promessa sposa, oltre a Carlo II re di
Napoli, il papa Celestino V e il domenicano Salvo, vicario pontificio e
vescovo di Recanati; la città regia di Brindisi e la chiesa di Santa
Maria del Casale costituiscono lo scenario su cui si muovono i fatti
dell’ultima tappa del viaggio della santa casa di Nazareth: dal porto di
Brindisi a Loreto. Il volume è aperto da una presentazione di Giuseppe
Santarelli.
Vincenza Musardo Talò (1950) è docente presso la SSIS Puglia,
Università di Lecce, socio ordinario della Società di Storia Patria per
la Puglia e presidente del Centro Ricerche, Studi e Catalogazione dei
Beni Culturali di Puglia. È studiosa del monachesimo femminile; su cui,
tra l’altro, ha pubblicato Il monastero di Santa Chiara a Grottaglie
(Lecce 1992); Tra passato e presente, il Second’Ordine francescano o di
Santa Chiara nel Salento (Lecce 1994); Il monastero del «Cuore Trafitto»
di Manduria (Lecce 1995); Il monastero di Santa Chiara di
Castellaneta. Contributo per lo studio del monachesimo femminile nel
Mezzogiorno d’Italia (Taranto 1997); Per una fenomenologia del
monachesimo femminile medievale («Communio» n. 198, novembre-dicembre
2004, pp. 44-51); Il monachesimo femminile. La vita delle donne
religiose nell’Occidente medievale (Torino 2006). In questo saggio si
definisce nel variegato universo medievale, più ancora di quello
maschile, il monachesimo femminile come fenomeno di grande rilevanza
culturale. Una lettura attenta ha permesso all’autrice di ricostruire la
vita delle donne religiose, di individuare i principali centri di
irradiamento, di stabilire l’influsso che ebbero sulla società. Eloisa,
Rosvita, Ildegarda di Bingen, Mechtilde di Magdeburgo, Chiara d’Assisi,
Caterina da Siena e Brigida di Svezia sono solo alcune delle donne più
conosciute del Medioevo. La ricostruzione della storia della vita
religiosa femminile fa emergere un mondo autonomo e creativo rispetto al
monachesimo maschile coevo. Altri suoi significativi contributi
riguardano la pietà popolare, l’agiografia e il fenomeno delle
confraternite.
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