“I risultati delle indagini archeologiche in corso lasciano emergere
dettagli di estremo interesse in relazione al quartiere di Città Nuova a
Massa Marittima (GR) in epoca medievale”. Lo afferma l’archeologo Giuseppe
Alessandro Fichera della Piacenti Spa incaricato dal Comune alla
sorveglianza degli scavi in stretta connessione con la Soprintendenza
Archeologica della Toscana.
Siamo a poca distanza dalla Torre del
Candeliere (eretta del 1228), dove l’Amministrazione Comunale ha avviato
di recente un intervento di riqualificazione del Centro Commerciale
Naturale che prevede il rifacimento di Via Marsala e di Via Populonia e
dei primi interventi di valorizzazione dell’antico frantoio. Proprio
durante i lavori di scavo sono emersi parti di basolato risalenti al
pieno medioevo e frammenti di ceramiche che saranno presto analizzati
per stabilirne la datazione.
Lo studio permetterà di aggiungere un nuovo
tassello per ricostruire la pianificazione e la costruzione del
quartiere di Città Nuova. Il suo nucleo, vicino al primitivo
insediamento vescovile di Monteregio, in base alle conoscenze attuali fu
pianificato a partire del XIII secolo dallo stesso vescovo e completato
dal Comune di Massa Marittima nei secoli successivi. Nella città del
Balestro l’attenzione alle ricerche di archeologia urbana è sempre stata
grande e ha portato, negli ultimi venti anni, ad ottimizzare e a
valorizzare progetti di opere pubbliche grazie ai risultati delle
indagini archeologiche.
Sono ormai noti gli interventi e le scoperte
venute alla luce nel complesso delle Clarisse, oggi sede della
biblioteca comunale, o ancora nel Giardino di Norma Parenti nel quale,
tra il 2014 e il 2015, sono venute alla luce tracce di un quartiere di
case risalente al pieno Medioevo di cui si era persa ogni traccia.
“Un’altra occasione che dimostra la stretta collaborazione che esiste
tra Amministrazione Comunale e Soprintendenza – ha dichiarato Maurizio
Giovannetti vicesindaco con delega ai lavori pubblici – che sta dando
grandi risultati. L’obiettivo è quello di portare alla luce la reale
conoscenza storica del passato della città nel quadro di interventi
volti a migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini. Questi
nuovi lavori a Città Nuova, il Giardino di Norma Parenti e le Clarisse
lo testimoniano”.
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