Domenica 28 marzo 2021 ripartono le visite guidate al Borgo medievale di San Mauro di Almese (TO).
Organizzate dalla F.I.E. di Almese, le visite prevedono un tour alla
scoperta dei segreti e della storia del borgo almesino e del monumento
che osserva le nostre valli dal XI secolo: il Ricetto di San Mauro,
simbolo di accoglienza del nostro territorio e sede di mostre artistiche
e incontri culturali.
Il primo documento che attesta l’esistenza della località di San Mauro in Almese risale alla prima metà dell’XI secolo, quando il marchese di Torino Olderico Manfredi donò un terzo dei suoi possedimenti valsusini all’abbazia benedettina di San Giusto di Susa. La trasformazione da unità di organizzazione agricola e amministrativa del territorio tipica del periodo longobardo e dell’Alto Medioevo in borgo fortificato avvenne nell’ultimo ventennio del XIII secolo. In quest’epoca l’abate di San Giusto richiese e ottenne dal conte di Savoia la chiesa, situata su un affioramento roccioso poi rinforzato da un terrapieno. Cambiò destinazione d’uso, venendo adibita a magazzino per la conservazione delle derrate alimentari e sede del tribunale per l’amministrazione della giustizia. Il sito di San Mauro divenne così il punto di riferimento degli interessi dei monaci di San Giusto in questa porzione di valle e il luogo di residenza del castellano, che vi raccoglieva i prodotti derivanti dalla coltivazione delle campagne circostanti, parte dei quali dovuti all’abate come beni in natura o diritti di decima.
Il primo documento che attesta l’esistenza della località di San Mauro in Almese risale alla prima metà dell’XI secolo, quando il marchese di Torino Olderico Manfredi donò un terzo dei suoi possedimenti valsusini all’abbazia benedettina di San Giusto di Susa. La trasformazione da unità di organizzazione agricola e amministrativa del territorio tipica del periodo longobardo e dell’Alto Medioevo in borgo fortificato avvenne nell’ultimo ventennio del XIII secolo. In quest’epoca l’abate di San Giusto richiese e ottenne dal conte di Savoia la chiesa, situata su un affioramento roccioso poi rinforzato da un terrapieno. Cambiò destinazione d’uso, venendo adibita a magazzino per la conservazione delle derrate alimentari e sede del tribunale per l’amministrazione della giustizia. Il sito di San Mauro divenne così il punto di riferimento degli interessi dei monaci di San Giusto in questa porzione di valle e il luogo di residenza del castellano, che vi raccoglieva i prodotti derivanti dalla coltivazione delle campagne circostanti, parte dei quali dovuti all’abate come beni in natura o diritti di decima.
Prenotazione obbligatoria al numero 338.2011184 – 333.7586214 o mail
info@@fiepiemonte.it specificando data e orario desiderato. I tour
avranno una durata di circa un’ora con un numero massimo di 6 visitatori
per gruppo. Ulteriori visite per piccoli gruppi potranno essere
effettuate su specifica richiesta compatibilmente con la disponibilità
delle guide. Nel rispetto delle misure di prevenzione stabilite, i
visitatori dovranno sempre indossare la mascherina.
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