Mercoledì 21 dicembre 2016 alle ore 16:45 presso l'Istituto Storico Italiano per il Medioevo si tiene la presentazione del libro di Justin Steinberg "Dante e i confini del diritto" (Viella, 2016). Traduzione di Sara Menzinger.
Intervengono: Roberto Antonelli, Emanuele Conte, Diego Quaglioni, Giorgio Stabile.
Intervengono: Roberto Antonelli, Emanuele Conte, Diego Quaglioni, Giorgio Stabile.
Coordina: Roberto Mercuri. Sarà presente l'Autore
Scritto con chiarezza e argomentato con eleganza, questo saggio rappresenta il primo studio complessivo della struttura giuridica su cui si regge la Divina Commedia, colmando in questo modo una lacuna nella bibliografia critica del poema
Justin Steinberg mostra come Dante immagini un aldilà dominato da leggi, giurisdizioni, funzionari e giudici, servendosi però di questo sistema articolato per esplorarne soprattutto le eccezioni. L’autore della Commedia viene così inserito nel dibattito contemporaneo sui rapporti fra letteratura e diritto, sullo stato d’eccezione e sulla sovranità.
Dante sentiva che nel mondo reale il sistema giuridico era sempre più minacciato dalla doppia crisi della Chiesa e dell’Impero, dagli abusi e dagli eccessi dei papi e dall’assenza di un vero imperatore. Steinberg mostra come la costruzione dantesca di un oltremondo cerchi di colmare il vuoto che esisteva fra il valore universale del diritto romano e la mancanza di un potere sovrano in grado di applicarlo.
Justin Steinberg è professore di Letteratura italiana presso il Department of Romance Languages and Literatures della University of Chicago. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Accounting for Dante: Urban Readers and Writers in Late Medieval Italy (University of Notre Dame Press, 2007). Dirige la rivista «Dante Studies».
Scritto con chiarezza e argomentato con eleganza, questo saggio rappresenta il primo studio complessivo della struttura giuridica su cui si regge la Divina Commedia, colmando in questo modo una lacuna nella bibliografia critica del poema
Justin Steinberg mostra come Dante immagini un aldilà dominato da leggi, giurisdizioni, funzionari e giudici, servendosi però di questo sistema articolato per esplorarne soprattutto le eccezioni. L’autore della Commedia viene così inserito nel dibattito contemporaneo sui rapporti fra letteratura e diritto, sullo stato d’eccezione e sulla sovranità.
Dante sentiva che nel mondo reale il sistema giuridico era sempre più minacciato dalla doppia crisi della Chiesa e dell’Impero, dagli abusi e dagli eccessi dei papi e dall’assenza di un vero imperatore. Steinberg mostra come la costruzione dantesca di un oltremondo cerchi di colmare il vuoto che esisteva fra il valore universale del diritto romano e la mancanza di un potere sovrano in grado di applicarlo.
Justin Steinberg è professore di Letteratura italiana presso il Department of Romance Languages and Literatures della University of Chicago. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Accounting for Dante: Urban Readers and Writers in Late Medieval Italy (University of Notre Dame Press, 2007). Dirige la rivista «Dante Studies».
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