La seconda parte della ricerca inedita sulla toponomastica storica di
Savona, dedicata a Legino (con le Fornaci e Zinola) e a Lavagnola (con
le alte valli savonesi), sarà illustrata da Furio Ciciliot venerdì 23
febbraio 2018, alle ore 17.30, nel Salone di Storia Patria.
Fino a pochi decenni or sono, Lavagnola e Legino furono comunità
indipendenti con proprie tradizioni. Anche la loro toponomastica
storica, almeno quella anteriore al 1215 a cui ci riferiamo, descrive
ambienti e insediamenti diversi.
Più appartata Lavagnola, sede di numerosi mulini e con alcuni nuclei
abitati collinari ben definiti – Marmorassi, Riborgo e la zona tra San
Michele e Montemoro – in cui compaiono evidenti toponimi di origine
germanica. Ricordiamo anche chiese antiche i cui titoli religiosi sono
di diversa origine: San Dalmazzo, San Nazario, San Michele di Alpesella e
il monastero maschile e femminile di San Salvatore e San Giacomo di
Montemoro, raggiunto da una strada riattata nel 1214 che si inerpica da
Cantagalletto verso Altare e Ferrania.
Legino denuncia la sua origini romane e contiene numerose proprietà
religiose che ne continuano la vocazione agricola in un’area comoda e
fertile per l’acqua del rio Molinero e degli altri ruscelli che sfociano
sull’ampia spiaggia, su cui gravitavano, in sequenza a partire dalla
foce dell’attuale Letimbro: il monastero femminile di Santa Cecilia, le
Fornaci (allora Maonarie) e Zinola, al confine con Vado, in corso di sviluppo intorno alla chiesa di Santo Spirito.
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