Nel quarto appuntamento del Corso di Formazione per volontari nella valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici: “Gli ordini mendicanti e predicatori nella diocesi Orvieto-Todi: la povertà come ricchezza”, il prof. Emore Paoli,
docente di letteratura latina medievale ed umanistica, presso la
facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata,
terrà sabato 26 maggio 2018 una lectio magistralis sul tema centrale del corso: ”La povertà dei mistici: povertà storica e povertà mistica”.
La povertà scelta dai mistici vuole essere quasi una volontaria e
spontanea umiliazione di se stessi, una scelta di “farsi piccoli”,
condividendo uno stile di vita essenziale e vicino all’esperienza di Dio
che si fa piccolo in Cristo. L’essenza della povertà cristiana consiste
nel fatto che ognuno può divenire tale solo quando espropria se stesso,
non solo nel senso che non possiede nulla, ma quando dona se stesso:
questo è la vera cristiana ricchezza.
A seguire, il seminario dal titolo “Indossare la povertà”. Jacopone da Todi tra storia e leggenda”, sarà tenuto dalla dott.ssa Fabiola Bernardini
che ripercorrerà le vicende biografiche del frate-poeta, ricostruite
secondo le fonti agiografiche elaborate dal XIV al XVII secolo.
Il mistico frate, nato nel quarto decennio del XIII secolo, sembra esercitasse la professione legale e fosse amante dei piaceri mondani. Fu la morte della moglie a determinare la sua improvvisa conversione. Jacopone vestì l’abito dei frati terziari francescani e si diede per dieci anni alla penitenza ed entrò definitivamente nell’ordine dei frati minori nel 1278. Il mistico frate diede alla poesia italiana le note più alte di una esperienza religiosa vissuta nelle sue accese esaltazioni e nelle sue laudes che testimoniano la storia di un’anima che dal ricordo e dalla meditazione del peccato attinge alle vette della sua essenza spirituale. Una poesia la sua che vuole essere anche didascalica e morale, come testimonia anche lo “Stabat Mater”.
Il mistico frate, nato nel quarto decennio del XIII secolo, sembra esercitasse la professione legale e fosse amante dei piaceri mondani. Fu la morte della moglie a determinare la sua improvvisa conversione. Jacopone vestì l’abito dei frati terziari francescani e si diede per dieci anni alla penitenza ed entrò definitivamente nell’ordine dei frati minori nel 1278. Il mistico frate diede alla poesia italiana le note più alte di una esperienza religiosa vissuta nelle sue accese esaltazioni e nelle sue laudes che testimoniano la storia di un’anima che dal ricordo e dalla meditazione del peccato attinge alle vette della sua essenza spirituale. Una poesia la sua che vuole essere anche didascalica e morale, come testimonia anche lo “Stabat Mater”.
L’incontro di sabato 26 maggio si terrà quindi nella sede episcopale di Todi, nella Sala del Trono, dalle ore 9,00 alle ore 13,00.
L’associazione “Pietre Vive”, continua a sottolineare che il corso
per la formazione di volontari nella valorizzazione dei beni culturali
ecclesiastici della Diocesi Orvieto-Todi, è gratuito ed è aperto a
tutti.
Info e prenotazioni: ASSOCIAZIONE PIETRE VIVE, piazza Duomo Orvieto 19
Tel 0763.341264 Fax.0763.395008.
e-mail: beniculturali@diocesiorvietotodi.it.
web: www.diocesiorvietotodi.it.
Tel 0763.341264 Fax.0763.395008.
e-mail: beniculturali@diocesiorvietotodi.it.
web: www.diocesiorvietotodi.it.
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