Il racconto straordinario di un insediamento medievale della transumanza a Campo Imperatore, la Grangia Cistercense di Santa Maria del Monte, meta di una suggestiva passeggiata notturna in programma sabato 1 agosto 2020.
Guidati dall’accompagnatore di media montagna Lorenzo Baldi di Mountain Evolution e condotti sul piano storico dalla guida turistica Roberta Ianni,
ci si ritroverà alle 17,00 al lago di Santo Stefano di Sessanio
(L’Aquila). La difficoltà dell’escursione è media e si richiede un buon
allenamento alle camminate in montagna.
“Andremo incontro al silenzio della notte rischiarata dalla luna, al
silenzio delle montagne che il giorno vediamo risplendere nelle loro
temerarie e vertiginose altezze e alle mura della memoria che resta
della Grangia Cistercense di Santa Maria del Monte”, dicono gli
organizzatori, tra cui Stefano Cardelli, architetto e
imprenditore impegnato nello sviluppo dei piccoli borghi delle aree
interne, in particolare nel Gran Sasso aquilano, tra gli organizzatori
dell’escursione.
“La quiete del ‘Monisterio’ sarà possibile immaginarla nella sua
solitudine e nel suo mistero e ci sembrerà di coglierne le tracce nei
volti indefiniti dei monaci pastori, sulla scia di un’emozione che si
rinnova e che testimonia di un silenzio nel cuore e di un ascolto
dell’infinito”.
“Sentiremo lontano il belato del pascolo”, aggiungono gli
organizzatori, “lo scampanio dei collari o il latrare dei cani che non
interromperanno il silenzio perché agiscono sempre in un misterioso e
tacito accordo”.
“I monaci cistercensi prediligevano luoghi remoti, solitari e spesso
ostili per collocare la loro Grangia. Quella di Campo Imperatore, fra il
prato del Bove e il lago di Passaneta è posta in posizione incantevole,
fra pascoli e piccoli laghi, il modo ideale per allevare pecore”.
“E proprio questa attività divenne principale mansione dell’ordine
cistercense”, raccontano gli organizzatori, “con risultati talmente
prosperi da diventare grandi produttori di lana grazie alle loro ottime
capacità zootecniche e di allevamento: le pecore nutrite meglio avevano
un vello più corposo e pieno e in aggiunta erano molto talentuosi nella
sua lavorazione. Proprio la lana determinò il loro soprannome di ‘Monaci
bianchi’ perché era abitudine indossare indumenti neutri e non tinti,
il che li distingueva da altri ordini bardati in scuro”.
“La Grangia fu luogo chiave della Transumanza, in essa monaci
conversi e laici si occupavano del pascolo degli armenti organizzando il
territorio in funzione produttiva, creando un grande centro di
smistamento del bestiame intorno al quale gravitò una formidabile
quantità di lavoro umano che dovette comportare impegnativi investimenti
di capitale”.
“Durante il XII secolo la gestione normale della Grangia era affidata
esclusivamente ai fratelli conversi, anche se al tempo dell’aratura o
della mietitura si utilizzava frequentemente manodopera esterna. Venne
richiesto con sempre maggiore frequenza l’aiuto degli abitanti dei paesi
vicini”.
Il costo dell’escursione è di 25 euro comprensivo di trekking guidato
da accompagnatore di media montagna, guida turistica e piccolo ristoro,
a cui aggiungere 5 euro per il rientro in agribus.
Per informazioni e iscrizioni si può scrivere agli indirizzi mountainevolution@gmail.com o
laposta96@gmail.com, o contattare i numeri 340-7100218 o 335-8433720.
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