La Vidua Vidue, tradizionale festa celebrativa della liberazione della
città dall'assedio saraceno per merito dei veneziani nell'anno 1002 che,
dopo un'assenza di 46 anni, torna quest'anno ad essere celebrata.
Il programma dei festeggiamenti, che si svolgeranno sabato 18 e domenica 19 ottobre 2014, è stato illustrato alla stampa dalla presidente dell'associazione La Vidua Vidue, Paola Di Marzo, dal vicepresidente Luigi Spezzacatene e dall'ispiratore del ripristino della festa Antonio Loprieno.
Si tratta di un evento storico, più antico persino della trafugazione delle ossa di San Nicola, datato 18 ottobre 1002 d.C.: giorno nel quale la città venne liberata dall'assedio saraceno durato sei mesi, grazie all'intervento di una imponente flotta veneziana. I lagunari, pur nemici della città, le vennero in soccorso ponendo fine a morte e distruzione.
Lo storico Felice Giovine racconta che le grida dei baresi che, al rombo dei cannoni delle navi venete, echeggiarono su via Venezia ("la vì, la vì", la vedi, la vedi) hanno dato il nome alla festa, che è diventata in seguito un "saluto a Venezia" dal sapore religioso e popolare.
Così, accogliendo la petizione firmata da oltre 400 baresi, la Commissione Cultura del Comune di Bari ha approvato il ripristino della festa, lavorando insieme ad una ventina di soggetti promotori per realizzare l'edizione 2014 della manifestazione, con l'obiettivo di recuperare la memoria di una festa popolare scomparsa dal 1968.
Il programma dei festeggiamenti, che si svolgeranno sabato 18 e domenica 19 ottobre 2014, è stato illustrato alla stampa dalla presidente dell'associazione La Vidua Vidue, Paola Di Marzo, dal vicepresidente Luigi Spezzacatene e dall'ispiratore del ripristino della festa Antonio Loprieno.
Si tratta di un evento storico, più antico persino della trafugazione delle ossa di San Nicola, datato 18 ottobre 1002 d.C.: giorno nel quale la città venne liberata dall'assedio saraceno durato sei mesi, grazie all'intervento di una imponente flotta veneziana. I lagunari, pur nemici della città, le vennero in soccorso ponendo fine a morte e distruzione.
Lo storico Felice Giovine racconta che le grida dei baresi che, al rombo dei cannoni delle navi venete, echeggiarono su via Venezia ("la vì, la vì", la vedi, la vedi) hanno dato il nome alla festa, che è diventata in seguito un "saluto a Venezia" dal sapore religioso e popolare.
Così, accogliendo la petizione firmata da oltre 400 baresi, la Commissione Cultura del Comune di Bari ha approvato il ripristino della festa, lavorando insieme ad una ventina di soggetti promotori per realizzare l'edizione 2014 della manifestazione, con l'obiettivo di recuperare la memoria di una festa popolare scomparsa dal 1968.
“Quest’anno abbiamo voluto dare alla manifestazione una forte
connotazione pedagogica – spiega Paola – Dopo anni di silenzio, ci è
parso giusto riprendere le fila del discorso e spiegare a tutti il
perché della Vidua Vidue, cosa ricorda e a quale Bari appartiene”. Una
Bari bizantina ricca e fiorente, così remota da essere ancora priva del
suo simbolo, quella Basilica di San Nicola che sarà eretta solo 74 anni
dopo, nel 1076.
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