Giovedì 18 dicembre 2014 alle ore 17.00 la
Biblioteca Palatina di Parma organizza l’incontro “Atlanti simbolici dello
spazio politico. Il portolano Pizigani”, terzo appuntamento del ciclo di
conferenze dal titolo Appuntamenti in Palatina. La biblioteca si rivela
alla città.
Il professore Alberto Savorelli (Scuola Normale di Pisa) terrà una conferenza sul tema dei “portolani”, uno dei prodotti più affascinanti della ‘grafica’ medievale. Si tratta infatti di opere composte primariamente per i marinai ma che, di fatto, divennero vere e proprie enciclopedie geografiche rivolte a molte categorie di lettori.
In particolare i portolani catalani e italiani del Trecento concedono un'inedita attenzione allo 'spazio politico' del mondo, fuori delle ricostruzioni classicheggianti o mitologiche e oltre gli stereotipi delle mappe mundi legate alla tradizione teologica. Il portolano di Francesco e Domenico Pizigano, presente in Palatina dal 1770 anno in cui fu donato a Padre Paolo Maria Paciudi dallo storico veneziano Girolamo Zanetti, si può datare verso la fine dell'età d'oro dei grandi portolani (se ne conoscono una trentina circa) del Trecento, tra il 1320 e il 1370.
Esso costituisce un esempio illustre, e tra i più ricchi, di questa particolarissima produzione che, nonostante imprecisioni e anacronismi, riproduce una mappa del mondo politico – anche in aree remote come quelle africane e asiatiche – coincidente in modo sorprendentemente con i dati reali. Per queste caratteristiche nei primi anni 2000 l’ambasciata russa a Roma ha commissionato all’allora Ministero dei beni e delle attività culturali una digitalizzazione dell’importante manufatto al fine di dirimere, seguendo la rappresentazione del fiume Volga, una questione di confine tra nazioni sorte dallo smembramento dello Stato russo.
La conferenza sarà introdotta dalla dott.ssa Sabina Magrini, direttrice della Biblioteca Palatina, che proporrà ai partecipanti l’’esposizione del “Pizigano”.
Il professore Alberto Savorelli (Scuola Normale di Pisa) terrà una conferenza sul tema dei “portolani”, uno dei prodotti più affascinanti della ‘grafica’ medievale. Si tratta infatti di opere composte primariamente per i marinai ma che, di fatto, divennero vere e proprie enciclopedie geografiche rivolte a molte categorie di lettori.
In particolare i portolani catalani e italiani del Trecento concedono un'inedita attenzione allo 'spazio politico' del mondo, fuori delle ricostruzioni classicheggianti o mitologiche e oltre gli stereotipi delle mappe mundi legate alla tradizione teologica. Il portolano di Francesco e Domenico Pizigano, presente in Palatina dal 1770 anno in cui fu donato a Padre Paolo Maria Paciudi dallo storico veneziano Girolamo Zanetti, si può datare verso la fine dell'età d'oro dei grandi portolani (se ne conoscono una trentina circa) del Trecento, tra il 1320 e il 1370.
Esso costituisce un esempio illustre, e tra i più ricchi, di questa particolarissima produzione che, nonostante imprecisioni e anacronismi, riproduce una mappa del mondo politico – anche in aree remote come quelle africane e asiatiche – coincidente in modo sorprendentemente con i dati reali. Per queste caratteristiche nei primi anni 2000 l’ambasciata russa a Roma ha commissionato all’allora Ministero dei beni e delle attività culturali una digitalizzazione dell’importante manufatto al fine di dirimere, seguendo la rappresentazione del fiume Volga, una questione di confine tra nazioni sorte dallo smembramento dello Stato russo.
La conferenza sarà introdotta dalla dott.ssa Sabina Magrini, direttrice della Biblioteca Palatina, che proporrà ai partecipanti l’’esposizione del “Pizigano”.
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