Nell'ambito della rassegna "Dante per tutti" del Centro Relazioni Culturali di Ravenna venerdì 27 febbraio 2015, alle ore 18 presso la Sala D'Attorre, Luciano Gargan presenterà "Dante, la sua biblioteca e lo studio di Bologna",
edito dalla casa editrice Antenore, prezioso volume dove l'analisi
rigorosa del patrimonio librario costituisce lo spunto per un'indagine
molto suggestiva sulle frequentazioni letterarie di Dante.
L'autore
ricostruisce così, grazie ad un apparato metodologico di altissima
levatura, affinato alla scuola di grandi maestri e alla prova di una
carriera di studi d'eccellenza, il panorama culturale della Bologna a
cui Dante approdò subito dopo la morte di Beatrice, in anni determinanti
per la sua formazione letteraria e filosofica.
La ricostruzione della circolazione libraria dà profondità e spessore a quella sorta di biblioteca intertestuale di cui sono intessute le opere dantesche; di questo esempi eclatanti si trovano nella Commedia dove nel Limbo e nel cielo del Sole i canoni librari si trasformano in personaggi che danno vita ad un universo di sapere che la ricerca serrata sulle fonti documentarie restituisce.
Di grandissimo interesse l'analisi della corrispondenza con Giovanni del Virgilio da cui emerge un ineludibile legame di Dante con Ravenna, definita dalla metafora bucolica dei “verdi pascoli del Peloro”, in contrapposizione alle “rocce malsicure dell'Etna” che alludono a Bologna città per la quale il Sommo Poeta dichiara di non voler disattendere l'ospitalità ravennate.
Si tratta di un'importante occasione per aggiungere qualche elemento di conoscenza al mistero che avvolge la vita e gli studi di Dante ci viene da alcuni “provvidi” inventari di raccolte librarie bolognesi, forieri di preziose notizie sulla cosiddetta “biblioteca di Dante”.
Luciano Gargan è docente di Filologia e letteratura italiana dal Medioevo al Risorgimento e di Filologia medievale e umanistica presso l'Università degli Studi di Pavia. Si occupa soprattutto di storia della cultura letteraria e dei vari aspetti di produzione, circolazione e utilizzazione del libro nel corso del Medioevo e dell'Umanesimo.
La ricostruzione della circolazione libraria dà profondità e spessore a quella sorta di biblioteca intertestuale di cui sono intessute le opere dantesche; di questo esempi eclatanti si trovano nella Commedia dove nel Limbo e nel cielo del Sole i canoni librari si trasformano in personaggi che danno vita ad un universo di sapere che la ricerca serrata sulle fonti documentarie restituisce.
Di grandissimo interesse l'analisi della corrispondenza con Giovanni del Virgilio da cui emerge un ineludibile legame di Dante con Ravenna, definita dalla metafora bucolica dei “verdi pascoli del Peloro”, in contrapposizione alle “rocce malsicure dell'Etna” che alludono a Bologna città per la quale il Sommo Poeta dichiara di non voler disattendere l'ospitalità ravennate.
Si tratta di un'importante occasione per aggiungere qualche elemento di conoscenza al mistero che avvolge la vita e gli studi di Dante ci viene da alcuni “provvidi” inventari di raccolte librarie bolognesi, forieri di preziose notizie sulla cosiddetta “biblioteca di Dante”.
Luciano Gargan è docente di Filologia e letteratura italiana dal Medioevo al Risorgimento e di Filologia medievale e umanistica presso l'Università degli Studi di Pavia. Si occupa soprattutto di storia della cultura letteraria e dei vari aspetti di produzione, circolazione e utilizzazione del libro nel corso del Medioevo e dell'Umanesimo.
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