Particolare durante i lavori di restauro dell’opera |
Giovedì 7 Maggio 2015 alle ore 18.00 nell'Auditorium del Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova si tiene la Presentazione del restauro del Polittico di San Barnaba di Giovanni di Pietro da Pisa (documentato a Genova dal 1401 al 1423).
Dopo un lungo intervento di restauro il Polittico di San Barnaba viene presentato ufficialmente al pubblico con nuove scoperte sul fronte delle attribuzioni iconografiche.
Si tratta di tre tavole d’inizio ‘400 ritraenti otto santi su fondo oro che componevano anticamente un polittico andato poi smembrato e costituiscono l’opera cronologicamente più antica dell’intero patrimonio storico-artistico dei frati Cappuccini liguri. Si racconta che al loro arrivo presso il convento di San Barnaba, sulle alture di Genova, i Cappuccini si siano trovati in eredità queste tavole dai padri Domenicani, che avevano abitato l’eremo prima di loro.
A seguito di analisi stilistiche e confronti con altre opere attribuite a Giovanni di Pietro da Pisa, si è potuto stabilire che queste tavole facevano parte di un polittico del quale costituivano gli scomparti laterali, mentre, al centro, era posta una Madonna in trono sovrastata da una cuspide, entrambe andate perdute in tempi antichi.
Delle opere attribuite a Giovanni da Pisa, quella in esame è una delle due sole rimaste a Genova: l’altra, raffigurante la Madonna col Bambino, si trova oggi conservata al Museo Diocesano, ma proviene dalla chiesa di S. Fede. Anche in tal caso, si tratta di un piccolo frammento di un polittico più complesso, al quale sono stati riferiti altri tre elementi, due dei quali oggi entrati a fare parte delle collezioni del Museo di Palazzo Madama a Torino, il terzo reperibile presso la Pinacoteca Malaspina a Pavia.
Una corposa documentazione fotografica illustrerà le fasi del restauro e le problematiche che si sono presentate durante i lavori. La dott.ssa Paola Traversone, Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio Liguria, spiegherà le motivazioni per le quali si è deciso di riportare le tavole alla loro composizione originale eliminando le integrazioni pittoriche e architettoniche ottocentesche, coadiuvata dagli studi riflettografici della prof.ssa Maria Clelia Galassi dell’Università di Genova.
La relazione tecnica spetterà ai laboratori di restauro che hanno seguito i lavori: Aurelia Costa e Francesca Ventre per il Laboratorio di restauro delle Scuole Pie e Luca Venier per il laboratorio Cinque Lampadi restauri.
Dopo un lungo intervento di restauro il Polittico di San Barnaba viene presentato ufficialmente al pubblico con nuove scoperte sul fronte delle attribuzioni iconografiche.
Si tratta di tre tavole d’inizio ‘400 ritraenti otto santi su fondo oro che componevano anticamente un polittico andato poi smembrato e costituiscono l’opera cronologicamente più antica dell’intero patrimonio storico-artistico dei frati Cappuccini liguri. Si racconta che al loro arrivo presso il convento di San Barnaba, sulle alture di Genova, i Cappuccini si siano trovati in eredità queste tavole dai padri Domenicani, che avevano abitato l’eremo prima di loro.
A seguito di analisi stilistiche e confronti con altre opere attribuite a Giovanni di Pietro da Pisa, si è potuto stabilire che queste tavole facevano parte di un polittico del quale costituivano gli scomparti laterali, mentre, al centro, era posta una Madonna in trono sovrastata da una cuspide, entrambe andate perdute in tempi antichi.
Delle opere attribuite a Giovanni da Pisa, quella in esame è una delle due sole rimaste a Genova: l’altra, raffigurante la Madonna col Bambino, si trova oggi conservata al Museo Diocesano, ma proviene dalla chiesa di S. Fede. Anche in tal caso, si tratta di un piccolo frammento di un polittico più complesso, al quale sono stati riferiti altri tre elementi, due dei quali oggi entrati a fare parte delle collezioni del Museo di Palazzo Madama a Torino, il terzo reperibile presso la Pinacoteca Malaspina a Pavia.
Una corposa documentazione fotografica illustrerà le fasi del restauro e le problematiche che si sono presentate durante i lavori. La dott.ssa Paola Traversone, Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio Liguria, spiegherà le motivazioni per le quali si è deciso di riportare le tavole alla loro composizione originale eliminando le integrazioni pittoriche e architettoniche ottocentesche, coadiuvata dagli studi riflettografici della prof.ssa Maria Clelia Galassi dell’Università di Genova.
La relazione tecnica spetterà ai laboratori di restauro che hanno seguito i lavori: Aurelia Costa e Francesca Ventre per il Laboratorio di restauro delle Scuole Pie e Luca Venier per il laboratorio Cinque Lampadi restauri.
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