Lunedì
3 aprile 2017 alle ore 19,00 presso il Laboratorio Urbano Palazzo Tupputi, in
via C. Dell’Olio a Bisceglie, l’Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi in collaborazione con il Cineclub Canudo e il CIHEAM di
Bari organizza l’incontro con lo storico del Medioevo Antonio Musarra e
il vicepresidente del CIHEAM, Gianni Bonini, che saranno intervistati da
Giuseppe Losapio per presentare il libro di Musarra, “Acri 1291. La
caduta degli stati crociati”, edito da Il Mulino.
Il 18 maggio del 1291, dopo un drammatico assedio, Acri, l’opulenta capitale del regno crociato di Gerusalemme, cadeva sotto i colpi d’un giovane ma ambizioso sultano mamelucco, seguita dieci giorni dopo dal castelletto templare, teatro dell’estrema difesa cittadina. Cessava così, dopo quasi due secoli, la presenza crociata in Terrasanta. L’Occidente metabolizzò il fatto con un gran vociare e molte recriminazioni, ma senza impegnarsi attivamente per recuperare quanto perduto.
In questo libro, la fine degli stati crociati è letta nel contesto più generale dei sommovimenti che interessarono il territorio siro-palestinese nel corso del XIII secolo: un’area contesa a vario titolo fra Mongoli e Mamelucchi, Genovesi, Pisani e Veneziani, papi e imperatori, Templari e Ospitalieri, re, regine e reggenti, e difesa da nugoli di crociati sovente indisciplinati che finiranno per decretarne la rovina.
Un testo che narra quello “sciame sismico”, come lo ha definito Franco Cardini nella sua introduzione, che ridefinisce stati, istituzioni e popoli nel XII secolo che si ripercuote anche in Europa che in quel secolo vede l’inizio del raffreddamento terrestre la caduta dell’idea d’Impero a favore della momentanea vittoria del Papato. Un Mediterraneo stretto quello descritto dal giovane storico di Harvard che si rispecchia direttamente nella nostra contemporaneità dove Siria, Iraq e regione palestinese, come allora sono percorse da un sommovimento non soltanto economico, ma anche culturale e politico. Un libro che serve a comprendere le mille facce una regione del Mediterraneo a noi vicina per questo Musarra ha accettato la sfida di parlarne confrontando la geopolitica di ieri e di oggi con un esperto di geopolitica come Gianni Bonini.
Antonio Musarra è dottore di ricerca in Storia medievale e Fellow di Harvard (Villa I Tatti). Tra i suoi libri: «La guerra di San Saba» (Pacini, 2009), «Gli Italiani e la Terrasanta» (a cura di; SISMEL, 2014), «Genova e il mare nel Medioevo» (Il Mulino, 2015), «In partibus Ultramaris. I Genovesi, la crociata e la Terrasanta» (ISIME 2017).
Gianni Bonini è direttore di diverse riviste di geopolitica ed è vicepresidente del CIHEAM, organizzazione intergovernativa mediterranea che lavora per un miglioramento sostenibile dell’agricoltura e della pesca, per garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale e per lo sviluppo di territori rurali e costieri.
Ingresso libero.
info: 3402215793 – 349 7514788 - info@palazzotupputi.it - www.palazzotupputi.it.
Il 18 maggio del 1291, dopo un drammatico assedio, Acri, l’opulenta capitale del regno crociato di Gerusalemme, cadeva sotto i colpi d’un giovane ma ambizioso sultano mamelucco, seguita dieci giorni dopo dal castelletto templare, teatro dell’estrema difesa cittadina. Cessava così, dopo quasi due secoli, la presenza crociata in Terrasanta. L’Occidente metabolizzò il fatto con un gran vociare e molte recriminazioni, ma senza impegnarsi attivamente per recuperare quanto perduto.
In questo libro, la fine degli stati crociati è letta nel contesto più generale dei sommovimenti che interessarono il territorio siro-palestinese nel corso del XIII secolo: un’area contesa a vario titolo fra Mongoli e Mamelucchi, Genovesi, Pisani e Veneziani, papi e imperatori, Templari e Ospitalieri, re, regine e reggenti, e difesa da nugoli di crociati sovente indisciplinati che finiranno per decretarne la rovina.
Un testo che narra quello “sciame sismico”, come lo ha definito Franco Cardini nella sua introduzione, che ridefinisce stati, istituzioni e popoli nel XII secolo che si ripercuote anche in Europa che in quel secolo vede l’inizio del raffreddamento terrestre la caduta dell’idea d’Impero a favore della momentanea vittoria del Papato. Un Mediterraneo stretto quello descritto dal giovane storico di Harvard che si rispecchia direttamente nella nostra contemporaneità dove Siria, Iraq e regione palestinese, come allora sono percorse da un sommovimento non soltanto economico, ma anche culturale e politico. Un libro che serve a comprendere le mille facce una regione del Mediterraneo a noi vicina per questo Musarra ha accettato la sfida di parlarne confrontando la geopolitica di ieri e di oggi con un esperto di geopolitica come Gianni Bonini.
Antonio Musarra è dottore di ricerca in Storia medievale e Fellow di Harvard (Villa I Tatti). Tra i suoi libri: «La guerra di San Saba» (Pacini, 2009), «Gli Italiani e la Terrasanta» (a cura di; SISMEL, 2014), «Genova e il mare nel Medioevo» (Il Mulino, 2015), «In partibus Ultramaris. I Genovesi, la crociata e la Terrasanta» (ISIME 2017).
Gianni Bonini è direttore di diverse riviste di geopolitica ed è vicepresidente del CIHEAM, organizzazione intergovernativa mediterranea che lavora per un miglioramento sostenibile dell’agricoltura e della pesca, per garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale e per lo sviluppo di territori rurali e costieri.
Ingresso libero.
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