Sarà dedicata alle varianti testuali della Divina Commedia emerse
grazie agli studi dell'Università di Ferrara la lectio magistralis di Paolo Trovato, docente UniFe di Storia della Lingua italiana, in programma mercoledì 29 maggio 2019 alle ore 17,00
nella sala Agnelli della Biblioteca Comunale Ariostea in Via delle
Scienze 17, a Ferrara. L'incontro, inserito nel ciclo 'I Mercoledì
dell'Ippogrifo' a cura del Gruppo Scrittori Ferraresi, sarà introdotto
da Federica Graziadei e Giuseppe Ferrara.
Come succede per moltissimi altri scrittori dell'antichità o del
Medioevo o del Rinascimento (gli autori dei vari libri della Bibbia,
tutti i classici latini, Shakespeare), di Dante non abbiamo neanche una
riga autografa. In tutti questi casi abbiamo solo copie più o meno
fedeli (è difficile copiare un'opera lunga senza commettere un certo
numero di errori, a volte molto gravi). Di conseguenza, il testo della
Bibbia, quelli di Virgilio, Ovidio, Cicerone, quello di Dante sono, in
parte, frutto di ipotesi ricostruttive a partire dal confronto dei
manoscritti. Nel caso di Dante il confronto si è limitato a lungo solo a
una piccolissima parte (al massimo il 5%) delle copie manoscritte
superstiti, che sono 580 (le edizioni degli ultimi 50 anni riproducono
tutte la ricostruzione di Giorgio Petrocchi, 1966-1967). Ma l'estensione
della ricerca a tutti i 580 manoscritti, portata avanti a Ferrara dal
2003, ha permesso di prendere in considerazione varianti testuali in
precedenza ignote agli studiosi, che almeno in qualche caso sembrano
preferibili a quelle del testo oggi in uso.
Nessun commento:
Posta un commento