Quiliano, San Pietro di Carpignana |
Venerdì 10 giugno 2016, alle ore 17.00, nel salone della Società Savonese di Storia Patria in via Pia 14/4 a Savona nel corso di una approfondita conferenza-seminario,
Marco Ricchebono descriverà le vicende architettoniche di quanto rimane
delle principali cappelle romaniche dei dintorni di Savona: da
Santa’Anastasia e San Pietro e Paolo di Legino, a San Pietro di
Carpignana di Quiliano a Sant’Ermete di Vado Ligure, con rimandi ai
principali monumenti medievali liguri e piemontesi.
La lettura degli edifici romanici dell’area savonese deve, purtroppo,
necessariamente rivolgersi a frammenti murari sparsi sul territorio, e
per di più relativi a costruzioni modeste; organismi edilizi semplici ed
essenziali, perché le chiese urbane maggiori sono tutte da tempo, per
eventi vari e non sempre traumatici, irrimediabilmente scomparse.
È invece nel contado circostante la città murata che ancora rimangono le
tracce di quel passaggio storico, determinante per la civiltà europea,
che vide, parallelamente alla rinascita della vita urbana e dei
commerci, l’esplodere dell’attività edilizia ecclesiastica nelle forme
architettoniche del “protoromanico lombardo”.
Non è privo di significato il fatto che questi piccoli edifici,
testimonianza di una frequentazione e di un evidentemente intenso
utilizzo agricolo del suolo che oggi appare quasi inspiegabile, si
localizzano in quella ampia fascia di territorio posta, poco all’interno
della linea di costa, inframmezzata tra i due poli urbani di rilevanza
tra antichità e altomedioevo, costituiti a ponente dal municipium di Vada Sabatia e a levante da quella Savo/Saona
della quale le fonti (e, in questi ultimi decenni, le evidenze
archeologiche) richiamano la intermittente alternanza fino alla
definitiva prevalenza della seconda sulla prima.
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