Lunedì 27 marzo 2017 alle ore 20,30 Il
prof. Attilio Bartoli Langeli terrà una lezione pubblica su "Gli
autografi di Francesco" nell’ambito del corso di francescanesimo
istituito presso il Santuario di Santa Rosa a Viterbo.
Attilio Bartoli Langeli, docente di paleografia e diplomatica nelle università di Perugia, Venezia, Padova e ora presso l’ateneo Antonianum di Roma, ha pubblicato nel 2000 un libro sugli Autografi di frate Francesco e di frate Leone, nel quale per la prima volta i due foglietti vergati di propria mano da Francesco erano sottoposti a una critica approfondita.
Francesco scrisse lettere e biglietti a molte persone, ma si sono consevati soltanto i due che egli diresse a frate Leone, perché quest'ultimo li conservò gelosamente come reliquie.
Si tratta delle Lodi di Dio Altissimo e della Benedizione a frate Leone, scritte sui due lati della chartula conservata presso il Sacro convento di Assisi; e l'Epistola a frate Leone annotata su un foglietto conservato dal Capitolo della cattedrale di Spoleto. Tre testi, tutti e tre in latino, scritti da un laico che si definiva illetterato. Per l’epoca, un’evenienza straordinaria.
Durante la lezione il relatore metterà a fuoco i caratteri della ‛scrittura’ di Francesco, non solo in senso paleografico ma anche come parte integrante della sua proposta cristiana.
Attilio Bartoli Langeli, docente di paleografia e diplomatica nelle università di Perugia, Venezia, Padova e ora presso l’ateneo Antonianum di Roma, ha pubblicato nel 2000 un libro sugli Autografi di frate Francesco e di frate Leone, nel quale per la prima volta i due foglietti vergati di propria mano da Francesco erano sottoposti a una critica approfondita.
Francesco scrisse lettere e biglietti a molte persone, ma si sono consevati soltanto i due che egli diresse a frate Leone, perché quest'ultimo li conservò gelosamente come reliquie.
Si tratta delle Lodi di Dio Altissimo e della Benedizione a frate Leone, scritte sui due lati della chartula conservata presso il Sacro convento di Assisi; e l'Epistola a frate Leone annotata su un foglietto conservato dal Capitolo della cattedrale di Spoleto. Tre testi, tutti e tre in latino, scritti da un laico che si definiva illetterato. Per l’epoca, un’evenienza straordinaria.
Durante la lezione il relatore metterà a fuoco i caratteri della ‛scrittura’ di Francesco, non solo in senso paleografico ma anche come parte integrante della sua proposta cristiana.
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