Giovedì 16 marzo 2017 alle ore 17,00 presso l’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele II, 11/12 a Milano, nell’ambito del ciclo di conversazioni “Milano si racconta” il giornalista e scrittore Fabio Conti presenta “Lago Gerundo tra storia e leggenda” (Meravigli Edizioni, 2016). Con la partecipazione di Maurizio Calì, Presidente di Italia Medievale. Con proiezione di immagini. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Nel cuore della Lombardia, a cavallo tra le attuali province di Milano, Bergamo, Cremona e Lodi, esisteva anticamente un lago chiamato Gerundo, la cui “presenza” si può scorgere ancora oggi nella conformazione di un territorio indissolubilmente legato all’acqua e costellato da fiumi, canali e fontanili.
Nel corso dei secoli quel grande specchio d’acqua, paludoso e inospitale, venne bonificato dall’uomo e andò incontro a un inevitabile prosciugamento. Oggi dell’antico lago restano le sponde, a tratti ancora evidenti, ma anche isole e promontori sui quali vennero fondate le città di Crema e Lodi, così come diverse piroghe monossili giunte fino a noi, oltre a decine di riferimenti nella toponomastica locale.
Questo libro ripercorre (con parole e immagini) la travagliata storia del lago che non c’è più e il cui territorio fu teatro di epici scontri (come non ricordare la battaglia di Agnadello del 1509). Ma quella del Gerundo è una storia che si mescola alla leggenda. Come il Loch Ness, anche il grande lago lombardo ospitava un mostro, Tarantasio, e la sua uccisione è stata tramandata in molteplici tradizioni…
Un sorprendente viaggio sulle tracce del Gerundo, l’immenso lago che anticamente esisteva nel cuore della Lombardia, la cui storia si mescola alla leggenda, soprattutto attraverso l’epica figura del drago Tarantasio. Fabio Conti, giornalista e scrittore, è nato nel 1979 a Vaprio d’Adda, sulla sponda del lago Gerundo, e vive da sempre nella Geradadda.
Giornalista professionista, è redattore dell’Eco di Bergamo e corrispondente dell’Ansa da Bergamo. Appassionato di storia e tradizioni locali, ha scritto racconti pubblicati in varie raccolte. È inoltre autore del volume “Uomini e motori: storie e passioni bergamasche” (Grafica&Arte). facebook.com/lagogerundo
Nel cuore della Lombardia, a cavallo tra le attuali province di Milano, Bergamo, Cremona e Lodi, esisteva anticamente un lago chiamato Gerundo, la cui “presenza” si può scorgere ancora oggi nella conformazione di un territorio indissolubilmente legato all’acqua e costellato da fiumi, canali e fontanili.
Nel corso dei secoli quel grande specchio d’acqua, paludoso e inospitale, venne bonificato dall’uomo e andò incontro a un inevitabile prosciugamento. Oggi dell’antico lago restano le sponde, a tratti ancora evidenti, ma anche isole e promontori sui quali vennero fondate le città di Crema e Lodi, così come diverse piroghe monossili giunte fino a noi, oltre a decine di riferimenti nella toponomastica locale.
Questo libro ripercorre (con parole e immagini) la travagliata storia del lago che non c’è più e il cui territorio fu teatro di epici scontri (come non ricordare la battaglia di Agnadello del 1509). Ma quella del Gerundo è una storia che si mescola alla leggenda. Come il Loch Ness, anche il grande lago lombardo ospitava un mostro, Tarantasio, e la sua uccisione è stata tramandata in molteplici tradizioni…
Un sorprendente viaggio sulle tracce del Gerundo, l’immenso lago che anticamente esisteva nel cuore della Lombardia, la cui storia si mescola alla leggenda, soprattutto attraverso l’epica figura del drago Tarantasio. Fabio Conti, giornalista e scrittore, è nato nel 1979 a Vaprio d’Adda, sulla sponda del lago Gerundo, e vive da sempre nella Geradadda.
Giornalista professionista, è redattore dell’Eco di Bergamo e corrispondente dell’Ansa da Bergamo. Appassionato di storia e tradizioni locali, ha scritto racconti pubblicati in varie raccolte. È inoltre autore del volume “Uomini e motori: storie e passioni bergamasche” (Grafica&Arte). facebook.com/lagogerundo
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