Sabato 25 marzo 2017, alle ore 17,30 presso l'Istituto Scalabrini di Bassano del Grappa (VI) si terrà l'ultimo incontro della rassegna "Monaci. Dal Tardoantico ai Carolingi" organizzato dal Centro Studi Medievali "Ponzio di Cluny".
Interverrà Giancarlo Andenna su "Il monachesimo in epoca carolingia: la riforma di Benedetto d'Aniane".
Benedetto di Aniane (750 circa - 821). Era figlio del conte goto di Maguelonne, dunque appartenente ad una famiglia dell'alta nobiltà carolingia.
Fu al servizio di Carlo Magno come miles, ma un luttuoso evento lo portò ad abbracciare la vita monastica. Dopo un periodo di difficile ricerca delle regole con cui ordinare il suo comportamento religioso, durante il quale ebbe modo di mettere a confronto le norme di vita cenobitiche allora in uso, scelse per il suo monastero di Aniane, fondato sulle proprietà familiari, la Regola di Benedetto da Norcia, caratterizzata da un grande equilibrio tra la preghiera e il lavoro, inteso sia come fatica manuale, sia come studio e scrittura della parola sacra, o meglio "consumo" della parola sacra. Un monaco celebre ha riassunto questa posizione con l'espressione: "Amore per le lettere e desiderio di Dio". Da qui si ebbe un profondo legame tra il verbum e la sacralità, poiché la parola serviva solo per comunicare il sacro, infatti per le cose materiali si poteva comunicare anche con i gesti del corpo. Lentamente la sua scelta fu approvata dall'imperatore Ludovico il Pio che attraverso le regole del "servitium monasteriorum" favorì la diffusione della Regula Benedicti in tuttii monasteri dell'Occidente cristiano carolingio, secondo il programma, "una regula, una consuetudo".La sua vita è stata scritta dall'abate di Aniane, suo successore, Ardone Smaragdo.
Relatore: Giancarlo Andenna, già allievo della Scuola Storica Nazionale presso l'Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, è stato professore straordinario nel triennio 1990-1993 di Storia Medievale presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Lecce; dal 1° novembre 1993 ordinario di Storia Medievale presso la Facoltà di Lettere dell'Università Cattolica di Milano (sede di Brescia). E' Direttore del Dipartimento di Studi Medievali Umanistici e Rinascimentali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed è Docente Ordinario di Storia Mediavale della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica.
Fu al servizio di Carlo Magno come miles, ma un luttuoso evento lo portò ad abbracciare la vita monastica. Dopo un periodo di difficile ricerca delle regole con cui ordinare il suo comportamento religioso, durante il quale ebbe modo di mettere a confronto le norme di vita cenobitiche allora in uso, scelse per il suo monastero di Aniane, fondato sulle proprietà familiari, la Regola di Benedetto da Norcia, caratterizzata da un grande equilibrio tra la preghiera e il lavoro, inteso sia come fatica manuale, sia come studio e scrittura della parola sacra, o meglio "consumo" della parola sacra. Un monaco celebre ha riassunto questa posizione con l'espressione: "Amore per le lettere e desiderio di Dio". Da qui si ebbe un profondo legame tra il verbum e la sacralità, poiché la parola serviva solo per comunicare il sacro, infatti per le cose materiali si poteva comunicare anche con i gesti del corpo. Lentamente la sua scelta fu approvata dall'imperatore Ludovico il Pio che attraverso le regole del "servitium monasteriorum" favorì la diffusione della Regula Benedicti in tuttii monasteri dell'Occidente cristiano carolingio, secondo il programma, "una regula, una consuetudo".La sua vita è stata scritta dall'abate di Aniane, suo successore, Ardone Smaragdo.
Relatore: Giancarlo Andenna, già allievo della Scuola Storica Nazionale presso l'Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, è stato professore straordinario nel triennio 1990-1993 di Storia Medievale presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Lecce; dal 1° novembre 1993 ordinario di Storia Medievale presso la Facoltà di Lettere dell'Università Cattolica di Milano (sede di Brescia). E' Direttore del Dipartimento di Studi Medievali Umanistici e Rinascimentali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed è Docente Ordinario di Storia Mediavale della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica.
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