Il "Codice Pelavicino", uno dei più importanti documenti della storia
medievale italiana, avrà presto un'edizione completa digitale, e potrà
essere consultato liberamente sul web con il corredo di un ampio
apparato di note e di rimandi. Giunge così a compimento un progetto,
concepito in origine con tecniche molto diverse da quelle attuali (la
microfilmatura), che l'allora vescovo Giovanni Costantini e il capitolo
della cattedrale di Sarzana avevano avviato e sostenuto sin dai primi
anni Quaranta e a cui si applicò poi a lungo il professor Geo Pistarino.
Il progetto attuale, coordinato dalla studiosa spezzina Enrica
Salvatori, docente di Storia medievale all'Università di Pisa e
direttrice del laboratorio di cultura digitale, è ora in corso, e, per
la parte già disponibile, verrà presentato ufficialmente a Sarzana (SP)
sabato 16 gennaio 2016 dalle ore 10.00, nel salone dell'episcopio, in via
Mazzini, 78. L'attuale presidente del capitolo monsignor Piero Barbieri
presenterà l'iniziativa e, a sua volta, la professoressa Salvatori
illustrerà lo stato dell'arte nella digitalizzazione dell'opera. A
questo importante evento sarà presente il vescovo diocesano Luigi
Ernesto Palletti e saranno inoltre presenti, con le autorità locali, i
componenti del comitato scientifico nominato dal capitolo, ente
proprietario dell'opera, a sua volta conservata presso la biblioteca del
seminario: Franco Bonatti, monsignor Paolo Cabano, Paolo Cherubini,
Giancarlo Garfagnini, Antonio Manfredi.
Il Codice, che contiene
importanti testi medievali tra cui il "Liber Iurium" della Chiesa di
Luni, risale all'epoca di Enrico da Fucecchio, vescovo di Luni dal 1273
al 1289. Il nome di "Pelavicino" deriva da una piccola parte del codice
stesso, il cosìddetto "Liber Magister", compilato in origine al tempo di
Uberto Pelavicino, vicario in Lunigiana dell'imperatore Federico II.
L'edizione digitale consentirà agli studiosi e al pubblico un'adeguata
fruizione dell'opera salvaguardando appieno lo stato di conservazione
dell'originale cartaceo.
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