“Come si è potuta produrre e
accumulare – per almeno tre secoli, dai primi del ’500 alla fine del ’700
– una raffinata e costosa creazione d’arte in un centro abitato così
piccolo, Pescocostanzo (oscillante allora tra i 1000 e i 2000 abitanti;
oggi circa 1200), incassato tra le montagne d’Abruzzo a 1400 m di
altitudine?” È questa la domanda che pone il linguista e filologo
Francesco Sabatini nel libro "La Basilica di Santa Maria del Colle a
Pescocostanzo", della casa editrice Edizioni Menabò.
Il volume sarà presentato martedì 26
gennaio 2016 alle ore 17,30 nel Palazzo Altieri a Roma. L’incontro sarà
moderato dal giornalista Guido Alferj ed interverranno Giovanni Sabatini
(Direttore generale ABI), Gaetano Basti (Direttore editoriale Menabò),
Lucia Arbace (Direttore Polo Museale dell’Abruzzo), Maria Giulia
Picchione (Soprintendente Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo) Anna
Colangelo (Funzionario storico dell’arte Soprintendenza Belle Arti e
Paesaggio) Luciano D’Angelo (Fotografo) Mauro Vitale (Fotografo) Roberto
Sciullo (Sindaco di Pescocostanzo) Pasquale del Cimmuto (già Sindaco di
Pescocostanzo) Angelo Spina (Vescovo di Sulmona Valva) Francesco
Sabatini (Presidente Emerito dell’Accademia della Crusca) Giovanni
Legnini (Vice Presidente CSM).
La basilica spicca nel centro di Pescocostanzo (AQ)
sin dall’ XI secolo. In seguito a un terremoto fu ricostruita, ampliata e
arricchita. Tra i suoi tesori la scultura lignea della Madonna del
Colle e una pala di altare di Tanzio da Varallo.
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