Omobono Tucenghi |
Domenica 3 gennaio 2016, dalle ore 10.30, si svolgerà la cerimonia di
consegna alla città di Catanzaro delle reliquie di Sant’Omobono, al cui culto è
intitolata l’antica chiesetta medievale in Via Vincenzo de Grazia. L’iniziativa
nasce per volontà dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons.
Vincenzo Bertolone, e grazie alla collaborazione della diocesi di
Cremona, città di cui S. Omobono è patrono. Il legame tra Catanzaro e
quest’ultimo risale all’XI-XII secolo quando la chiesetta fu eretta
sulle rovine di un antichissimo tempio del Sole divenendo sede per molto
tempo della Congrega dei sarti. Oltre a essere patrono di Cremona,
Omobono Tucenghi è, infatti, protettore di mercanti, lavoratori tessili e
sarti e divenne un punto di riferimento anche per la città di Catanzaro che, intorno all’anno mille, divenne la prima in Italia a coltivare
il gelso e il baco da seta. La cerimonia avrà inizio con una breve
processione che partirà dalla chiesa di Sant'Anna per raggiungere quella di
Sant'Omobono dove avverrà la simbolica consegna delle reliquie alla
presenza dello stesso arcivescovo Bertolone, di don Daniele Piazzi,
responsabile dell’Ufficio liturgico della diocesi di Cremona, e del
segretario del vescovo della città lombarda. La giornata si concluderà
con la celebrazione della Santa Messa.
“Sarà una cerimonia particolarmente significativa per il Capoluogo – ha
commentato il sindaco Sergio Abramo – non solo per la stretta
collaborazione instaurata tra le diocesi di Catanzaro e Cremona, ma
soprattutto per l’opportunità offerta dalla Chiesa alla nostra comunità
di rinsaldare il legame spirituale, sociale e culturale con le proprie
origini ben raffigurate dalla figura del mercante Omobono a cui è
intitolata, unico esempio in Calabria insieme a Vibo, la chiesa più
antica della città. Accogliere le reliquie del santo significa anche
riappropriarsi della nobile storia di Catanzaro città della seta,
celebrando la figura del commerciante di stoffe che si impegnò a
raccogliere ed educare i ragazzi abbandonati e a riportare la pace nelle
famiglie facendo proprio l’insegnamento della carità. Tutta la
cittadinanza è, quindi, invitata a prendere parte ad un momento che
celebrerà ancora una volta il profondo legame tra la diocesi, le
istituzioni e il territorio”.
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